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MONDO

La tragedia del volo della Germanwings

Schianto Airbus. Spiegel: in casa copilota indizi di malattia psichica. Bild: giudicato non idoneo

Le indiscrezioni della stampa tedesca sull'uomo che avrebbe intenzionalmente fatto precipitare l'aereo di Germanwings causando la morte di 149 persone a bordo. Si parla anche di una crisi di coppia con la fidanzata

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Rottami volo (Ansa)
Gli investigatori tedeschi avrebbero trovato, nella casa del co-pilota Adreas Lubitz, le prove di una sua malattia psichica. Lo riferisce Spiegel on line, citando fonti anonime. Non è tuttavia chiaro, scrive la testata tedesca, a che tipo di elementi le fonti si riferissero. Lubitz avrebbe fatto schiantare volontariamente l'aereo di Germanwings nelle Alpi francesi, causando la sua morte e quella delle altre 149 persone a bordo.

Bild: "In parte non idoneo al volo"
Il tabloid tedesco Bild aggiunge altri particolari riferendo che Lubitz era stato giudicato 6 anni fa, "secondo indiscrezioni, in parte 'non idoneo al volo'" durante l'addestramento nella scuola di volo Lufthansa di Phoenix, negli Usa. Bild cita fonti della stessa compagnia tedesca, holding di Germanwings.

"Grave depressione nel 2009"
Bild parla anche di una grave depressione che fu diagnosticata a Lubitz nel 2009, ragione per cui il 27enne avrebbe interrotto la sua formazione areonautica e per la quale riceveva ancora assistenza terapeutica.

La posizione della Lufthansa
Il fatto che il co-pilota dovette interrompere per un periodo piuttosto lungo la sua
formazione nella scuola aerea della Lufthansa era stato riconosciuto giovedì dall'Ad della compagnia, Carsten Spohr, che però non aveva voluto chiarire a cosa era stata
dovuta l'interruzione, richiamandosi ai doveri di tutela della privacy sanitaria; ma erano comunque immediatamente circolate le illazioni, riferite da conoscenti e amici di famiglia, relative alla sua depressione.

"Lubitz aveva avuto crisi di coppia con la sua fidanzata"
Bild scrive inoltre che Andreas Lubitz aveva avuto "una pesante crisi di coppia con la sua ragazza", una "pena d'amore che lo ha segnato profondamente". Gli investigatori stanno indagando "intensamente su una crisi personale" come motivo per il folle gesto. 

Il percorso di formazione del co-pilota
Lubitz, che viveva tra la sua abitazione di famiglia, a Montabaur, nella Renania, e il suo appartamento privato a Dusseldorf, aveva cominciato il suo apprendistato a 14 anni, in un club di aviazione locale e poi era entrato nella scuola di Brema della Lufthansa nel 2007.

Nel 2009 aveva interrotto per alcuni mesi questa formazione, che aveva ripreso
successivamente fino all'assunzione in Germanwings, la consociata low cost della Lufthansa nel 2013. Spohr aveva insistito, giovedì, che sia per entrare nella scuola sia per riprendere e completare la sua formazione, il giovane aveva superato i test più rigorosi, tanto fisici che mentali.

La svolta nelle indagini
L'incidente sarebbe stato causato volontariamente dal giovane co-pilota, che avrebbe chiuso il capitano fuori dalla cabina di pilotaggio prima di far precipitare il velivolo e farlo scontrare contro le Alpi francesi. A chiarire la dinamica sono state le registrazioni delle conversazioni audio dell'unica scatola nera recuperata.

"Azione volontaria"
Il pm francese, Brice Robin, ha spiegato che il 27enne di nazionalità tedesca ha approfittato di un momentaneo allontanamento del comandante per "bisogni fisiologici" e si è rinchiuso nella cabina. Rimasto "solo al comando" dell'aereo, "ha manipolato i bottoni per azionare la discesa, fino allo schianto". "L'azione", ha sottolineato Robin, "non può che essere stata volontaria". 

Pilota automatico modificato da 38mila a 100 piedi
Il co-pilota non era materialmente ai comandi quando l'Airbus A320 si è schiantato su una vetta francese. Per non far scattare gli allarmi delle decine di sensori che analizzano ogni comportamento anomalo dell'aereo, ha riprogrammato il pilota automatico. Secondo quanto riferisce la Cnn, Lubitz con folle lucidità non modificò i parametri della rotta ma variò solo quelli della quota di volo: li settò dai normali 38.000 piedi (11.582 metri) di crociera a soli 100 piedi (33 metri) il minimo, facendo finire la corsa del jet e delle altre 149 persone a bordo molto prima, a 6.175 piedi (1.882 metri).