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ITALIA

Inchiesta di Polizia e Guardia di finanza

'Ndrangheta a Roma: trentuno misure cautelari e 35 perquisizioni

Sono 31 i provvedimenti di custodia emessi stamattina. L'indagine ha accertato la presenza a Roma di una 'ndrina in collegamento con i referenti in Calabria. Gli esponenti di questa cosca avrebbero ucciso un anno fa Femia, boss di San Luca considerato referente della cosca Nirta-Scalzone nella capitale

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Polizia - immagine d'archivio
Roma
Trentuno persone sono state arrestate per i reati di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale (con l'aggravante mafiosa e del reato transnazionale), lesioni, ricettazione, estorsione, danneggiamento, favoreggiamento personale, simulazione di reato, possesso e fabbricazione di documenti falsi e porto e detenzione abusiva di armi.  

È uno dei risultati dell’operazione della polizia e della guardia di finanza di Roma che ha individuato una cellula 'ndranghetista legata alla cosca Pelle-Nirta-Giorgi di San Luca e radicata nella capitale, dove gli esponenti - secondo gli inquirenti - hanno potuto contare su una fitta rete di connivenze, in grado di garantire completo anonimato e fornire supporto logistico ai latitanti calabresi.  

Oltre alle ordinanze di custodia sono state eseguite oltre 35 perquisizioni tra Lazio, Calabria, Liguria e Piemonte. Perquisita anche la cooperativa Edera, oggetto delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, secondo il quale la cooperativa, coinvolta anche nell'operazione ‘Mondo di Mezzo’ sulla cosiddetta inchiesta ‘Mafia Capitale’, era disponibile per la solo formale assunzione di 'ndranghetisti.  

Sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Roma, i finanzieri e  i poliziotti hanno accertato l'operatività nella Capitale di un gruppo criminale specializzato nel narcotraffico internazionale e responsabile di gravi fatti di sangue avvenuti a Roma.    

Le indagini, in sintesi, hanno documentato come la cellula criminale 'ndranghetista, forte di propri emissari stanziati in Colombia e Marocco, fosse in grado di trattare, alla pari, con i più agguerriti cartelli di narcos colombiani e risultasse determinata a monopolizzare il mercato della droga capitolino. Il tutto per un giro d'affari di decine di milioni di euro.  

Sempre sotto il coordinamento della distrettuale antimafia di Roma, la polizia di Stato ha svolto indagini originate dall'omicidio di Vincenzo Femia, ritenuto il referente sul territorio romano della cosca Nirta di San Luca (RC), assassinato a Roma il 24 gennaio 2013 con tipiche modalità mafiose. Per l'omicidio sono stati arrestati Massimiliano Sestito, Francesco Pizzata, Antonio Pizzata e Gianni Cretarola.  

A seguito dell'arresto, il contributo fornito da un indagato, che aveva ammesso di far parte della 'ndrangheta calabrese, ha fornito elementi che hanno consentito di individuare un nucleo rappresentato da soggetti criminali.