Milanesi a gonfie vele

Sconfitte 3-0 Fiorentina e Crotone. Vincono anche Samp e Chievo

1503261180082_GettyImages-835919900.jpgCrotone-Milan 0-3

Kessié, Cutrone e Suso gol. Il nuovo Milan sbanca Crotone al debutto in Serie A. Dopo 4' Ceccherini si fa espellere (Var decisivo), l'ex Atalanta apre le danze su rigore, poi arrivano le reti del baby bomber, che piace tanto proprio ai calabresi, e del folletto spagnolo. 

Quattro cambi nel Milan rispetto alla vittoria con lo Shkendija in Europa League: Musaccio e Rodriguez in difesa al posto di Zapata e Antonelli, accanto a Bonucci e Conti. In mezzo al campo in fase di regia Locatelli sostituisce Montolivo e agisce con Kssié e Calhanoglu. Là davanti spazio al baby Cutrone (André Silva in panchina) affiancato da Suso e Borini. Il Crotone risponde con un 4-4-2, in cui Budimir e Trotta fanno coppia in attacco.

La partita cambia già dopo due giri d'orologio: Locatelli serve Calhanoglu, che imbecca Cutrone, disturbato in area. Rigore per i rossoneri e giallo per Ceccherini. Poi l'intervento del Var: Mariani rivede l'azione in un paio di minuti ed espelle il difensore. Pitagorici in dieci: gara in salita. Kessié si presenta sul dischetto e segna il primo gol in campionato per il nuovo Milan.

La reazione dei padroni di casa al 17': Budimir si libera di Bonucci in area ma di testa tira alle stelle. Dall'altra parte, Suso illumina, va sul fondo e mette in mezzo, Cutrone brucia Dussenne e di testa raddoppia. I ragazzi di Nicola non sono già negli spogliatoi: sempre Budimir lavora di fisico, supera Bonucci e chiama Donnarumma alla parata.

Al 23' altro giro, altra corsa per il festival del gol rossonero: scambio di favori fra Cutrone e Suso, con lo spagnolo bravo a sfruttare la sponda dell'attaccante e a bucare il portiere con un mancino nell'angolo. La squadra di Montella non si accontenta e, come già successo in Europa League tre giorni fa contro i macedoni dello Shkendija, continua a farsi vedere in avanti.  Poi si spengono alcuni dei riflettori dell''Ezio Scida' e le squadre si concedono una pausa per rinfrescarsi. 

L'avvio di ripresa dimostra che il Crotone non ha voglia di uscire con le ossa completamente rotte dal debutto in questo campionato. Infatti, pronti, via e Donnarumma vola alla Superman, con il pugno in volo, per mandare via dalla porta. I ragazzi di Nicola provano a buttarsi in avanti e Nalini rileva uno spento Rohden.  Il cronometro scorre, il Milan tira un attimo il freno in vista del ritorno di Europa League di giovedì prossimo contro lo Shkendija e il Crotone alla prossima contro il Verona. Ma c'è ancora tempo per il secondo atto del duello fra André Silva e Cordaz: botta di destro del primo e paratona del numero 1 dei pitagorici. La partita si chiude con un bel guizzo di Donnarumma su Barberis. 

Inter-Fiorentina 3-0

L'Inter ha impiegato meno di cinque minuti per segnare un gol alla Fiorentina (rigore netto) e meno di un quarto d'ora per confezionare il raddoppio, indirizzando l'esordio in campionato verso una china favorevole. Che poi a realizzare il terribile uno-due sia stato Mauro Icardi, con la cattiveria di un boxeur, è quasi un dettaglio: in fondo, nella squadra assemblata con arguzia da Luciano Spalletti, il centravanti argentino non è solo il capitano ma il leader incontrastato.

La Viola non è stata a guardare, ha provato a imbastire qualche azione pericolosa (con Eysseric e Simeone), ma una doppia legnata così avrebbe stordito chiunque e, naturalmente, tutto questo ha consentito ai nerazzurri di esprimersi in scioltezza. E di regalare belle sensazioni. La strada è quella giusta, malgrado ci sia ancora da limare e smussare, perfezionare e ritoccare.

Il tecnico di Certaldo ha lasciato inizialmente in panchina Dalbert e Gagliardini, ha dato fiducia a Perisic e Brozovic, ha chiesto a Candreva di inventarsi secondo trequartista. Ha funzionato tutto, nell'Inter, persino oltre qualsiasi aspettativa. Nella Fiorentina ha funzionato invece - ma solo in parte - la fase offensiva, mentre è stata disastrosa quella difensiva. Male il reparto, male i singoli, da Tomovic, a Victor Hugo, a Oliveira. Le reti di Icardi sono figlie di errori da matita rossa: il rigore di Astori, la dormita di Tomovic e Victor Hugo sullo stacco di Maurito. 

L'illusione di aver già chiuso la partita all'intervallo ha reso l'Inter più presuntuosa e quindi vulnerabile nella ripresa, allorché la Fiorentina ha preso in mano la gara e ha tentato di imbastire la rimonta, con Cristoforo e Babacar al posto di Benassi e Simeone. L'Inter ha faticato a tenere palla e a tenere alto il ritmo, Borja Valero ha chiesto il cambio per esaurimento delle batterie, nel mezzo non c'è stata densità, Handanovic ci ha messo una pezza su Babacar: lo aveva fatto anche nel primo tempo su Simeone. E poi il palo a salvarlo dalla conclusione violenta di Veretout.

Resta l'impatto sul match di Joao Mario, un pachinaro extralusso, con tanto di assist per Perisic, autore del 3-0. Il portoghese è stato magnifico, il croato chirurgico nel tuffarsi di testa. 

Lazio-Spal 0-0

Non gira più la Lazio di Supercoppa, oppure stata solo una serata storta? L'interrogativo legittimo dopo aver visto all'opera la squadra di Simone Inzaghi che ha pareggiato 0-0 contro la Spal che festeggiava all'Olimpico il ritorno in serie A dopo ben 49 anni di assenza.  

Nella mezzora conclusiva quello della Lazio verso l'area della Spal è stato quasi un assedio, che per non ha portato frutti. I pericoli corsi da Gomis possono essere riassunti nel tiro di Luis Alberto finito alto di poco, uno di Lulic dal limite respinto dalla difesa dei ferraresi e da un colpo di testa di Milinkovic-Savic finito fuori di poco. Tutto qui, nonostante la continua pressione, ben contenuta dagli attenti difensori spallini.

La formazione emiliana ha dato anche l'impressione, almeno in questa circostanza, di essere più tonica della Lazio, e a livello di occasioni recrimina sul palo colpito dall'ex romanista Viviani in avvio di partita, all'8'. Questa partita conferma comunque che la Lazio avrà anche vinto la Supercoppa ma ha bisogno di rinforzi, basti pensare che oggi Inzaghi era con gli attaccanti contati, e infatti ha schierato Palombi dall'inizio, e che la difesa, orchestrata da un De Vrij che gioca sempre col fioretto, dovrà assolutamente essere puntellata se Hoedt (rimasto in panchina) verrà ceduto in Premier League.

Ora bisognerà vedere se il presidente Claudio Lotito recepirà questo tipo di discorsi: il dubbio lecito. Dall'altra parte si vista una Spal che se continuer cos potrebbe non essere la solita matricola che vive una stagione da favola, leggi serie A, e poi torna da dove venuta. Voglia di fare, corsa ed entusiasmo ci sono tutti, in avanti si sono mossi molto Paloschi e Floccari, ex di turno, mentre Borriello, appena arrivato, ha giocato uno scorcio di partita trovando anche il modo di farsi ammonire. 

Bologna-Torino 1-1

Una gara equilibrata e un punto a testa. Inizia così il cammino in campionato di Bologna e Torino, che si spartiscono la posta in palio nel match del 'Dall'Ara' (1-1).  Di Francesco conferma i progressi dell'anno scorso sbloccando il risultato al 27' con un eurogol, Ljajic pareggia i conti al 33' con una conclusione da fuori grazie alla complicità di Mirante. 

Granata pimpanti fin dalle primissime battute: Zappacosta accompagna l'azione di Iago Falquè e viene puntualmente servito, sul suo cross si avventa Belotti che di testa non va lontano dal bersaglio. Al 19' primo lampo dei padroni di casa. Torosidis affonda sulla destra e serve Destro, che non si fa pregare e di prima intenzione con una girata supera Sirigu ma trova sulla sua strada il palo. Il Toro si salva però solo per pochi minuti. Al 27' Verdi fa quello che vuole sulla corsia destra e mette in mezzo un pallone che finisce dal lato opposto per Di Francesco. Il figlio di Eusebio si coordina magnificamente e con uno splendido sinistro a incrociare firma l'1-0. Immediata la replica dei granata. Ljajic al 33' fa tutto da solo: parte dalla sinistra, si accentra, si libera di Pulgar con un tunnel e calcia in porta: Mirante viene sorpreso e il risultato è di nuovo in perfetta parità 

Nella ripresa si rinnova il duello Ljajic-Mirante. Questa volta ad uscirne vincitore è il portiere del Bologna, che al 5' nega la doppietta al serbo respingendo un calcio di punizione insidioso. Donadoni si gioca nel finale la carta Palacio ma a cinque minuti dalla fine sono gli ospiti a trovare il gol con Berenguer. L'arbitro annulla per un fuorigioco precedentemente fischiato a Belotti, ma dalle immagini si vede come sia stato Destro a servire involontariamente l'ariete del Toro. Dopo qualche momento di confusione l'arbitro Massa fa ripartire il gioco ma le due squadre non si superano più.

Sampdoria-Benevento 2-1

Esordio con vittoria per la Sampdoria che grazie ad una doppietta di Quagliarella rimonta il vantaggio iniziale del Benevento di Ciciretti e conquista i primi tre punti della stagione. Ospiti che alla prima apparizione assoluta in serie A non demeritano tenendo testa ai blucerchiati per tutta la gara e sfiorando pi volte il pareggio. Gara piacevole sin dalle prime battute con ritmi alti e continui stravolgimenti di fronte.

Il Benevento non paga lo scotto dell'esordio e cerca da subito la rete lavorando molto sulle fasce mentre la Sampdoria si affida soprattutto a Caprari. Sono per gli ospiti a passare in vantaggio al 15' quando Cataldi dal vertice di sinistra dell'area blucerchiata vede libero Ciciretti e lo serve. E' un gol gioiello quelle del n.10 giallorosso che controlla la sfera e ha tutto il tempo di piazzare il pallone sul palo pi lontano dove Puggioni non pu arrivare. Secondo gol 'storico' per Ciciretti che aveva segnato anche la prima rete in assoluto del Benevento in Serie B.

La risposta dei padroni di casa tutta in un'azione insistita di Caprari che in area dopo alcuni dribbling alla fine perde palla. La Sampdoria inizia per a macinare gioco e occasioni con Quagliarella che per due volte impensierisce Belec. L'attaccante Sampdoriano non sbaglia invece al 38' quando raccoglie in area una respinta di Belec su tiro di Praet. Prima di assegnare il gol l'arbitro Pasqua si confronta con l'assistente alla VAR per la posizione di Quagliarella, risultata poi regolare.

Nell'intervallo e Benevento subito pericoloso con Ciciretti il cui tiro impatta sulla schiena di Coda. E' la Sampdoria invece al 9' a ribaltare il risultato ancora con Quagliarella, servito splendidamente da Ramirez, con un diagonale ad incrociare. La rimonta non spegne il Benevento in una partita che rimane viva e piacevole. Per ben due volte e sempre con Puscas, gli ospiti sfiorano infatti il pareggio: prima di testa, alto di poco, e poi con un tiro che Regini salva deviando in angolo.

Alla fine applausi per tutti: per la Sampdoria e la sua rimonta tutt'altro che semplice e per il Benevento per aver lottato sino alla fine alla pari con una formazione molto più quotata.

Sassuolo-Genoa 0-0

Finisce senza reti il confronto del Mapei Stadium. Gara giocata a ritmi blandi nel corso della quale il Genoa avrebbe meritato qualcosa in pi se non altro per le occasioni creata. Una su tutte la traversa colpita da Biraschi al quarto d'ora della ripresa. Il Sassuolo, a tratti troppo rinunciatario, ha faticato ad imporre il proprio gioco, condizionato anche dalla scarsa vena dei suoi attaccanti. Da segnalare nel finale di gara il debutto nelle file del Genoa dell'attaccante di 15 anni, Eddy Anthony Salcedo Mora, nato a Genova da genitori colombiani.

Parte meglio la squadra di casa con Falcinelli che si rende pericoloso in un paio di occasioni. Ma l'intraprendenza del Sassuolo si spegne dopo pochi minuti e ha buon gioco il Genoa che guadagna metri del campo.  Il Sassuolo non mostra grandi idee nel tentativo di trovare gli spazi nello retroguardia ospite che spesso difende a cinque per vigilare sui due esterni Politano e Berardi Al 22' il primo difficile intervento di Consigli che si distende sul tentativo ancora di Galabinov.

L'occasione più ghiotta della partita se la divora la formazione di Juric che al 15' va vicinissima al vantaggio con Biraschi, sul cross della destra di Lazovic, che colpisce la traversa calciando nell'area piccola con Consigli battuto. Decisamente un gol sbagliato. Alla mezz'ora Juric inserisce Omeonga per Pandev e cinque minuti dopo il giovanissimo Salcedo, classe 2001 di appena 15 anni, al posto di Galabinov. Sia Omeonga che Salcedo portano nuove energie all'attacco ospite che prova a pungere nel finale. Genoa ancora vicino al gol al 38' con Laxalt che calcia di poco sul fondo. E nel finale Salcedo impegna Consigli che sventa l'ennesimo pericolo

Udinese-Chievo 1-2

L'esordio dice Chievo. La squadra allenata da Rolando Maran sbanca lo stadio Friuli Dacia Arena grazie a un'ottima prova di Birsa che prima pennella il corner per il colpo di testa di Inglese e poi firma il vantaggio che decide l'incontro. L'Udinese comincia invece la sua stagione con una sconfitta casalinga e una prestazione non impeccabile.

Il Chievo mostra subito il suo volto di squadra collaudata. Attento e ordinato in difesa. Capace di chiudere gli spazi a centrocampo per imbrigliare il gioco degli avversari. E pericoloso in avanti con le giocate di qualit di Birsa, alle spalle delle due punte, Pucciarelli e Inglese. Non ci vuole molto così, appena un quarto d'ora di gioco, perché proprio Inglese sblocchi il risultato sugli sviluppi di un calcio d'angolo di Birsa, sfruttando un'incertezza di Wague con un colpo di testa che si infila sul primo palo della porta difesa da Scuffet.

L'Udinese, un po' troppo lenta e prevedibile, si affida quindi all' "usato sicuro" di Thereau per rimettersi in pari nel finale di tempo, con un piatto destro del francese servito con un cross al centro da De Paul che sorprende Sorrentino. L'equilibrio viene spezzato nuovamente da Birsa in avvio di ripresa con una giocata ancora una volta esempio di classe, inventandosi un sinistro dalla lunga distanza. Un tiro con una parabola a scendere, probabilmente imparabile ma che sorprende Scuffet fuori dai pali.

E da allora l'Udinese, nonostante qualche timido tentativo, non riesce più a raddrizzare l'incontro. Neppure con la conclusione di Lasagna che si perde sul fondo di un soffio dopo una deviazione avversaria. Deviazione che scatena le proteste di Perica che, con ogni probabilità, invoca l'uso della Var e rimedia un cartellino giallo.

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  • pubblicato20.08.2017
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